Considerazioni psicologiche sulla menopausa

Oggi, rispetto a ieri, il matrimonio e la maternità non sono più connesse ad un destino biologico che coincide con la prima mestruazione, ma rappresentano scelte consapevoli in donne che hanno una storia, una professione, degli obiettivi, delle passioni etc e che non si esauriscono, come avveniva in passato a svolgere gli unici ruoli di madre e moglie. In questo contesto, così come il matrimonio e la maternità non sono più legate ad alcun destino biologico che coincide con la prima mestruazione, anche la menopausa non può più essere considerata la fine della sessualità.
Anche se la menopausa è una fase biologicamente determinata quando arriva diventa una fase permeata da forti angosce.
Sembra che la donna debba fare un ulteriore processo di elaborazione di lutto per ridefinire la propria identità e in questa accezione il vissuto frequente è appunto quello depressivo che si accompagna alla sensazione di non sentirsi più “donna”.
Molte donne vivono la menopausa come la morte di un loro aspetto importante dell’ identità femminile e purtroppo culturalmente e soprattutto per molti uomini significa far entrare ufficialmente la donna nella temuta vecchiaia.
Per affrontare la menopausa nel modo più giusto bisognerebbe far risaltare gli aspetti di cambiamento e quindi di nuove opportunità e non solo quelli associati alla perdita.
Lacan dice che la donna è vera quando non si confonde con la madre (intendendo per madre non solo la madre di origine, ma anche il suo essere madre). Se la donna fa del suo essere madre e moglie le uniche e sole ragioni di vita “avremo donne votate ad una maternità totalizzante che paralizza gli stessi figli in rapporti dipendenti con conseguenze estreme dal punto di vista psicopatologico”. Purtroppo in questa accezione la donna non riuscirà a trovare altre possibili assunzioni della sua posizione femminile e conseguentemente la menopausa (e non solo) verranno vissute come la fine di qualcosa e non come inizio di qualcos’altro e come una nuova opportunità. È proprio in quanto appena esposto che ritroviamo anche il meccanismo difensivo della negazione della vecchiaia e della giovinezza a tutti i costi tramite la chirurgia estetica.
Credo sia fondamentale dire che per poter vivere serenamente la menopausa bisognerebbe rendere le proprie figlie “libere” dagli incastri culturali che rendono la donna schiava di stereotipi e quindi di pregiudizi.
Mamme, insegnate alle vostre figlie la libertà dai vari clichè che le incastrano nei solo ruoli di mamme e mogli soprattutto in giovane età… Se vogliamo vivere la menopausa anche in modo più sano e non vederlo solo come declino dovremmo credere e perseguire anche altro nella nostra vita e non incastrarci nei solo ruoli o di madre e moglie o solo professionista o altro…