Adolescenti con nuove patologie

Spesso l’adolescente e il giovane adulto quando non riesce a legare in modo sufficiente l’aggressività di modo da modificarla e integrarla in modo utile ecco che queste spinte possono irrompere come “agiti”.

Questi atti aggressivi (auto ed etero diretti) hanno lo scopo di ristabilire l’equilibrio interno.

L’adolescente e il giovane adulto utilizzeranno oggetti esterni da cui dipendere e che fantasticamente controlleranno al fine di svolgere una funzione di schermo dall’eccitazione vissuta come pericolosa.

L’uso di droghe, i disturbi alimentari, il gioco d’azzardo patologico, attività sessuali promiscue etc spesso sono usati per combattere una dipendenza nei confronti di un partner o della persona dello psicoterapeuta o analista.

(Tratto da Violenza e nuove patologie adolescenziali di AnnaMaria Nicolò)

Tra gli oggetti esterni da cui dipendere oggi esistono quelle che vengono definite droghe senza sostanza ossia la tanto chiaccherata dipendenza da gioco.

Alcuni dati raccolti da telefono azzurro e Euripes nel 2012 (effettivamente ricerca un po’ datata) fanno pensare ad una vera e propria emergenza  per bambini , pre-adolescenti e adolescenti che possa sfociare nella tendenza al gioco compulsivo.

L’obiettivo di questo post è rivolto in prima battuta ai centri scommesse, sale giochi e ovviamente alle istituzioni.

Al di là delle motivazioni che spingono l’adolescente all’uso di sostanze illecite o a comportamenti sessuali promiscui dovuti ad una fragilità del singolo individuo è anche vero che lo Stato, le Regioni e i Comuni non fanno nulla se non piccoli progetti rivolti solo ai ragazzi senza tra l’altro una disamina precisa del territorio e della cultura locale.

Solitamente le responsabilità vengono delegate ai singoli senza che le istituzione se ne fanno carico realmente. Si pensi a varie normative regionali atte a contrastare il GAP che con molta disinvoltura vengono negate dai comuni come la LEGGE REGIONALE 13 dicembre 2013, n. 43.

Uno Stato e quindi un Comune che denuncia , restringe e grida a gran voce che la situazione GAP è un problema e cerca di trovare delle soluzioni è un esempio, rappresenta un modo sano di far sentire che esiste la funzione normativa (rappresentante della funzione normativa genitoriale) che consiste nella capacità di dare dei limiti come struttura di riferimento di comportamenti coerenti e che riflette la cultura di appartenenza ed per questo motivo che se ne deve fare carico lo Stato e i loro rappresentanti e non delegare il problema al singolo e quindi a prendere le distanze pensando erroneamente che il problema sia solo del singolo individuo o/e della singola famiglia.

Ognuno con le proprie responsabilità può e deve fare qualcosa di concreto e non la solita soluzione di convenienza che serve solo a politici per una foto o un articolo su facebook e che certamente non aiuta l’adolescente e il giovane adulto…

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