Le regole e i limiti che portano alla crescita delle strutture psichiche del bambino

regole e ruoli

J.Rogge (2001) afferma che “chi non formula regole, né stabilisce limiti, richiede ai bambini prestazioni intellettive o emotive oltre la loro portata”. Le regole sono come i binari di un treno per i bambini, determinano una strada da seguire; sono come mancorrenti a cui i bambini possono appoggiarsi quando l’impulso ad agire è più forte e determina un conflitto al quale la regola stessa può porre fine. Senza regole un bambino resta in balia di se stesso suo malgrado.

Spesso sentiamo genitori affermare che il bambino dovrebbe capire da solo cosa può fare e cosa non può fare. Ciò capita soprattutto a quei genitori che hanno difficoltà nel discutere con i figli pensando che evitare il conflitto possa renderli liberi da qualsiasi problematica futura. In  questa maniera però i figli non vengono aiutati nel capire come muoversi nel mondo. Nel mio ultimo post sulle interiorizzazioni trasmutanti vi ho detto che i bambini hanno il diritto di sperimentare esperienze di vita positive, ma che diventa essenziale per loro sperimentare anche la delusione perché ogni volta che un bambino viene deluso dai suoi genitori di conseguenza si verifica una crescita delle sue strutture psichiche e questo rappresenta un piccolo passo nello sviluppo delle capacità di badare a se stessi.

Ovviamente le sofferenze causate da queste delusioni non devono essere troppo grandi; devono essere sufficientemente grandi e alla portata delle capacità cognitive del bambino che in quel momento le riceve. In questa maniera sarà in grado di prevedere esperienze future senza esserne sopraffatto.

L’esperienza della delusione è sicuramente in stretto contatto con il concetto di limite. Porre dei limiti e dare delle regole chiare significa aiutare i bambini a fare ordine nel mondo e comprendere che alcune cose si possono fare e altre no, almeno in quel momento. Gli stessi limiti posti in modo contraddittorio o anche gli stessi limiti non concessi producono la conseguenza di confondere il bambino sulla sua percezione del mondo, di se stesso e degli altri.

Come sempre anche le regole rigidamente imposte non rappresentano un qualcosa di “sano”… il non porre limiti e quindi regole piuttosto l’esagerazione del suo opposto porta sicuramente a delle problematiche future!

Bibliografia

Non farmi camminare con i tacchi alti, Lucia Attolico (2007)

Ego state therapy Interventi di base sugli stati dell’io, Robin Shapiro (2016)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *