L’importanza e il diritto per ogni bambino di sperimentare esperienze positive

interiorizzazioni trasmutantiesperienze negative

Oggi dopo qualche mese di assenza vorrei riprendere il mio blog e parlarvi di quelle che la psicologia del sé chiama interiorizzazioni trasmutanti. Con ciò ci si riferisce ad esperienze idealmente positive con genitori e/o modelli significativi che ogni bambino ha il diritto di vivere in una infanzia “normale”. Tutto ciò pian piano porta il bambino ad interiorizzare quelle esperienze che poi saranno acquisite nella sua struttura di personalità.

I bambini con esperienze positive di attaccamento e accadimento saranno quindi in grado di consolarsi con gli stessi abbracci e con le stesse parole di conforto che hanno ricevuto dai propri caregiver per esempio: “se sei qui con la tua mamma non ti può succedere nulla” oppure “vedrai che andrà tutto bene”.  Ovviamente il bambino deve anche percepire la delusione (fondamentale per la crescita delle sue strutture psichiche), ma di questo vi parlerò nel mio prossimo post.

Prima di sperimentare la delusione però il bambino impara un insieme di esperienze positive con genitori calmi. In questa maniera imparerà a tollerare un insieme di esperienze senza che queste possano sopraffarlo. Quando in qualsiasi momento della sua vita arriveranno situazioni di tensione non avrà più bisogno di una madre che lo tranquillizzi perché avrà interiorizzato una struttura che gli permetterà di tranquillizzarsi e calmarsi da solo. Come detto all’inizio questo processo viene denominato dagli psicologi del sé interiorizzazioni trasmutanti. Molti potrebbero obiettare e dire che si tratta dell’identificazione, ma a differenza dell’interiorizzazione trasmutante l’identificazione implica una totale interiorizzazione dell’altra persona.

Ovviamente in una singola esperienza non è possibile interiorizzare le parti di una persona tranquillizzante: vi è bisogno di molte piccole esperienze per fare ciò (Ornstein, 1978S).

Grazie a queste interiorizzazioni i bambini assorbono i concetti, i comportamenti, le emozioni e i modi di fare dei genitori, di altri bambini, degli insegnanti e di altre persone che frequentano.

Inizialmente vi ho detto che i bambini hanno il diritto di sperimentare situazioni positive con caregiver altrettanto positivi, ma la realtà ci porta a vedere che questo non sempre accade. Infatti può succedere che un bambino faccia, suo malgrado, anche esperienza di cose negative e per lo stesso meccanismo rispetto alle esperienze positive potranno così assorbire ansie, rabbia o anche gli aspetti depressivi dei genitori.

Capita anche che i bambini riproducono a voce le minacce dei genitori maltrattanti. Oltre ai genitori, che sono assolutamente i primi modelli per i propri figli, la scuola con i suoi insegnanti rappresentano modelli altrettanto fondamentali nella vita dei bambini e purtroppo la cronaca e non solo ci racconta spesso di insegnanti abusanti, violenti e maltrattanti.

Se queste esperienze negative cominciano a diventare costanti i bambini possono così interiorizzare quelli stessi aspetti e sviluppare una voce interiore che li critica per ogni loro comportamento.

Ecco perché è di fondamentale importanza che ogni bambino possa sperimentare situazioni di vita positive e bisogna combattere per far sì che almeno l’istituzione scuola possa garantire un diritto così importante per la loro vita.

Bibliografia:

Psicoterapia Adolescenti e psicologia del sé, Gustavo A.Lage, Harvey K.Nathan (1995)

Ego state therapy Interventi di base sugli stati dell’io, Robin Shapiro (2016)