Negli ultimi anni i giochi per bambini hanno subito un radicale cambiamento con conseguente adeguamento ai nostri stili di vita.
Lo spazio disponibile per i bambini è ormai diminuito (direi che forse non c’è nemmeno uno spazio mentale per accogliere le esigenze dei nostri figli che per ovvi motivi sono diverse dalle nostre) con conseguente cambiamento della funzione del gioco che da sociale è diventato solitario. Non a caso un miriade di bambini soffre la solitudine.
Oggi si vedono ormai pochi bambini giocare a nascondino nelle strade, giocare a pallone, a campana, a creare piccoli gruppi impegnati in giochi di movimento. Il gioco ha ormai perso la sua componente sensomotoria (la wii non è la stessa cosa)!!!
Inoltre i giochi “intelligenti”, i giochi “educativi” da usare in luoghi chiusi, i tablet, gli smartphone che sempre più bambini si fanno regalare per una promozione, per Natale etc, hanno sì potenziato qualche aspetto della abilità cognitive, ma hanno tolto alla motricità e al gioco sociale.
Molti penseranno che le abilità cognitive sono quelle più importanti, ma a questo punto mi sorge un quesito: come hanno fatto i bambini delle nostre generazioni a sviluppare le abilità cognitive senza l’ausilio di questi giochi intelligenti? Tutto ciò accadeva anche grazie al movimento! Infatti il movimento è importantissimo sia per lo sviluppo dell’intelligenza che per l’adattamento al proprio ambiente di vita.
È attraverso il movimento che il bambino esplora il mondo circostante, soddisfa la curiosità in ambienti diversi dal suo, impara atteggiamenti analitici e innovativi. Basta guardare il mondo animale per rendersi conto dell’importanza di quanto ho appena esposto. Gli animali attraverso il gioco si preparano a sviluppare comportamenti adulti che gli permetteranno di sopravvivere quando non ci sarà più la loro mamma.
I giochi di movimento preparano quindi i bambini al contesto sociale e in più sono fondamentali per confermare la loro identità.
Attraverso alcuni giochi, come per esempio il girotondo, si impara a padroneggiare alcune abilità motorie e imparano ad “esserci” nel mondo dei pari. Anche i giochi apparentemente aggressivi consentono di prendere coscienza del proprio e altrui corpo e soprattutto fanno capire il concetto del “limite” (fin dove possono spingersi e quindi fermarsi perché possono far male).
Alcuni studi avvalorano quanto scritto fin ora ossia che le attività psicomotorie e quindi il gioco hanno un ruolo fondamentale nella crescita della corteccia cerebrale.
Attraverso il gioco si imparano le regole del gruppo, ci si rende conto delle proprie azioni, del male che si può provocare se si esagera e si impara anche la diplomazia e l’altruismo.
Un bambino che non gioca, che non si rincorre con gli altri bimbi sarà molto probabilmente un adulto a rischio di qualche problematica.
Quindi mamme e papà ricordiamoci della nostra infanzia e per Natale o per la promozione o la prima Comunione anziché Tablet e Smartphone regaliamo ai nostri figli un po’ del nostro tempo per portarli in luoghi dove possono esprimere al meglio le loro capacità ed impararne di nuove. Infine mi piace sottolineare questa cosa: i bambini non vanno educati, ma imparano osservando i propri genitori, quindi al rientro a casa cerchiamo di non stare troppo tempo incollati ai nostri tablet e smartphone….